Lone Ruin – Recensione
Lone Ruin è il nuovo roguelike creato dagli sviluppatori Cuddle Monster Games e pubblicato da Super Rare Originals; un twin-stick shooter con visuale isometrica ed una coloratissima grafica 3D in pixel art a 16 bit dove la rigiocabilità, l’azione frenetica ed una colonna sonora superlativa si rivelano i punti di forza di questo incredibile titolo.
Lone Ruin è ambientato in un’antica città magica, un tempo popolata da una civiltà vivace e pacifica dove le persone una volta riuscivano a vivere in armonia con la magia che la circondava, ma col passare degli anni sono state rese pazze e contorte da un potere oscuro. Toccherà al nostro personaggio, un esploratore dotato di magie ed incantesimi, arrivare a queste rovine ostili con l’obiettivo di trovare questo malefico potere e ripulire finalmente la città dalla corruzione da cui è stata consumata.
Come già detto in precedenza, Lone Ruin è un gioco roguelike dove lo scopo principale è quello tipico del genere: combattere attraverso livelli sempre più ostici contro nemici sempre più forti e boss agguerriti fino alla morte per poi ritentare di nuovo con un’altra run. Ogni morte vi informerà su cosa ha funzionato e cosa no in termini di incantesimi e strategie in modo da darvi la possibilità di migliorare la strategia per il prossimo tentativo.
All’inizio di ogni run sarete in grado di scegliere tra otto incantesimi di attacco, ognuno di essi è appariscente e visivamente impressionante, ma variano notevolmente nella loro funzione ed efficacia. C’è l’incantesimo Shard ad alta velocità di fuoco, la Fireball lenta ma con un potente impatto esplosivo e l’incantesimo corpo a corpo Scythe per gli attacchi ravvicinati. Sarete voi a capire quale incantesimo funziona meglio rispetto ad altri in base al vostro livello di abilità.
Una volta concluso un livello vi verrà data la possibilità di scegliere tra due possibili percorsi per la stanza successiva. Ognuno avrà una ricompensa visualizzata che può essere un upgrade per un incantesimo già in vostro possesso o cambiarlo con uno totalmente nuovo, oppure qualche altro vantaggio, come una visita al negozio o una stanza del tesoro dove si può ricevere più oro. Decidere se rifiutare un nuovo fantastico incantesimo in favore di un potenziamento può essere estremamente difficile, specialmente nei livelli successivi quando la difficoltà aumenta considerevolmente.
In Lone Ruin dovrete superare ventuno segmenti suddivisi in tre piani composti a loro volta da sette stanze. Ogni nuova area è sempre più ardua rispetto a quella precedente ed introduce nuovi nemici che metteranno alla prova le vostre abilità di incantatore. Può anche accadere di ritrovarsi di fronte un tipo di nemico completamente inedito senza preavviso che vi spazzerà via completamente e rovinerà la vostra run. I giocatori che non hanno familiarità con i roguelike potrebbero definirlo ingiusto, ma i fan che hanno familiarità con titoli come Hades lo apprezzeranno moltissimo. L’unica cosa veramente ingiusta – ed anche frustrante, aggiungerei – sono le morti che si verificano a seguito della struttura delle stanze: il gioco è in prospettiva isometrica e nella maggior parte dei casi si ha una visuale abbastanza buona del campo di battaglia. Tuttavia, alcune stanze hanno caratteristiche come archi o colonne che bloccano parte dell’area e che danno la possibilità al nemico di nascondersi e attaccare all’improvviso, con il rischio di venire uccisi e di dover ricominciare. Non è un evento frequente, ma quando accade la frustrazione è tanta.
La settima stanza di ogni piano prima di scendere a quello successivo presenterà un incontro con un boss e bisogna dire che proprio le boss fight sono il fiore all’occhiello di Lone Ruin. Epiche, adrenaliniche, mai noiose e ricche di colori, il tutto condito con una colonna sonora stratosferica, altro punto di forza del titolo.
Ecco, ora parliamo della colonna sonora: in Lone Ruin ci sarà musica e ritmo per tutto il tempo. All’inizio vi sembrerà che non si adatti perfettamente al tema del gioco, ma vi sbaglierete, poiché si abbina alla perfezione con il caos che vi ritroverete ad affrontare in ogni area. È particolarmente appagante quando gli attacchi sono sincronizzati con il ritmo, rendendo il combattimento ancora più soddisfacente. Il sound design e le musiche di Lone Ruin sono di altissimo livello.
Visivamente Lone Ruin è un tripudio di colori al neon con tonalità rosa, azzurro e verde che schizzano sullo schermo a tutta velocità. Il design dell’ambiente è decisamente ben realizzato, anche se alcuni nemici sono poco brillanti nell’aspetto e talvolta sembrano un po’ fuori luogo rispetto alla ben realizzata grafica dell’opera.
Oltre alla modalità normale, che se siete maledettamente bravi riuscirete a terminare nel giro di un’ora, in Lone Ruin è presente anche una modalità Sopravvivenza, la quale vi metterà di fronte ad una serie ininterrotta di nemici sempre più difficili che metteranno davvero a dura prova anche i giocatori più abili. Ci sono anche le classifiche per tutte le modalità di gioco e in Lone Ruin potrete anche scegliere persino la difficoltà di gioco tra Facile, Media e Difficile per rendere l’esperienza più accessibile.
CONCLUSIONI
Overall
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GRAFICA - 7/10
7/10
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GAMEPLAY - 7.5/10
7.5/10
-
AUDIO - 9/10
9/10
-
LONGEVITÀ - 7/10
7/10
IN SINTESI
Lone Ruin è il primo vero ottimo indie game di questo 2023. Un roguelike di eccezionale fattura con un ottimo gameplay, un’ottima grafica e uno stile artistico originale, un’incredibile colonna sonora e fantastiche boss fight. Certo, non spicca per originalità ed il comparto narrativo non è all’altezza di altri titoli più blasonati, ma è comunque in grado di regalare moltissime ore di divertimento e di sfida.
Classe 1977, cittadino romano e giramondo.
Videogiocatore da sempre.