Ghostwire: Tokyo – Una galleria fotografica tutta italiana
Quello che si può fare con la modalità fotografica presente oggi nei videogiochi ha sempre dell’incredibile
Ghostwire: Tokyo, il videogioco con una spettacolare direzione artistica e un’ambientazione accattivante che permette al giocatore di esplorare in modo immersivo la città abbandonata di Tokyo, caratterizzata da interni di appartamenti, templi giapponesi e negozi aperti 24 ore su 24, può essere fotografato in ogni suo angolo grazie alla modalità fotografica dedicata.
La modalità foto permette al giocatore di scegliere tra un’ampia varietà di gesti e filtri, oltre a un guardaroba personalizzato, per creare ricordi condivisibili del proprio tempo a Tokyo. Il fotografo digitale italiano Paolo Mantoan ha sfruittato al meglio la modalità foto in questa impressionante galleria fotografica virtuale in cui ci mostra la sua particolare visione del gioco e i suoi incredibili dettagli.
Accedere alla modalità fotografica di Ghostwire Tokyo è piuttosto semplice e puoi trovarla nel menu principale. Tutto ciò che il giocatore deve fare è scorrere verso il basso e selezionare “Modalità foto” per iniziare. Una volta fatto, si può posizionare la fotocamera come si vuole, regolare le impostazioni preferite e scattare un ricordo indelebile del tempo trascorso nelle bellissime strade infestate di Tokyo che può poi essere salvato o condiviso online.
Trovate la galleria al seguente indirizzo.
E voi vi siete già imbattuti in demoni e yokai nel nuovo gioco creato da Shinji Mikami, creatore tra gli altri della serie di Resident Evil (qui la recensione del terzo capitolo in versione remake)?
Siete soliti dedicarvi a questa modalità oramai sempre più in voga in ambito videoludico? In media, soprattutto, quanto tempo sareste capaci di passarci su? Siete tra quelli che ci resterebbero male qualora, un qualsivoglia gioco, non dovesse presentarla sin dal lancio?
Fateci sapere attraverso i commenti qual è il vostro pensiero in merito a questa sempre più diffusa modalità.
“Non vuoi niente. Non credi in niente. Il futuro è il tempo che ti rimane prima di finire un videogioco. Non credi nella vita dopo la morte e hai poca fiducia nella vita in generale. L’unica cosa che sai per certo è che non vuoi le stesse cose dei tuoi genitori.”