Starfield – Recensione
Dopo anni di attesa, tra polemiche e molteplici rinvii, è finalmente arrivato il nuovo videogioco targato Bethesda: Starfield, un gioco di ruolo ambientato nello spazio dove avrete la possibilità di viaggiare in un’immensa galassia piena di pianeti, di sistemi solari, di personaggi e di storie da scoprire, e che punta a essere il migliore del suo genere. Oggi vi racconto la mia esperienza con il titolo Bethesda e cercherò di spiegarvi nella maniera più onesta e dettagliata i motivi per cui si può tranquillamente definire Starfield come la loro più grande opera.
Come già detto, Starfield non è solo il miglior lavoro di Bethesda degli ultimi anni, ma dopo aver trascorso oltre 100 ore viaggiando attraverso le vaste galassie del gioco, il titolo continua a sorprendermi, ad affascinarmi e a convincermi sempre più che sia anche uno dei migliori giochi di ruolo di fantascienza a cui abbia mai giocato.
Sebbene le prime ore siano un po’ sottotono, tipico dei loro titoli, non appena si prenderà confidenza con l’opera, essa riuscirà ad immergervi in un’atmosfera di sorpresa e meraviglia. Partirete subito per una incredibile odissea e viaggerete in una galassia infinita alla ricerca della pura e semplice conoscenza, dove il senso di stupore, curiosità e avventura non vi abbandoneranno mai durante tutta la campagna.
La premessa narrativa è abbastanza semplice: in un futuro lontano l’umanità ha conquistato le stelle e voi siete un semplice minatore appena reclutato, incaricato di rimuovere minerali preziosi dal cuore di un pianeta. Poco dopo aver iniziato ad estrarre materiali, scoprirete un misterioso artefatto che, una volta entrati in contatto, inonderà la vostra mente con visioni di luce e musica, facendovi perdere i sensi.
Al vostro risveglio, confusi e spaesati, i vostri compagni di lavoro vi aiuteranno a ricordare chi siete, innescando la tipica sequenza di creazione del personaggio dei titoli Bethesda. Dopo aver trascorso quasi sicuramente più di un’ora a definire la fisionomia del vostro personaggio, grazie alle miriadi di possibilità di scelta a vostra disposizione, arriverete al momento in cui dovrete anche scegliere il background, elemento estremamente importante perché forgerà attivamente il vostro stile di gioco e la vostra storia. Scoprirete molto presto quanto effettivamente il background emerga regolarmente e attivamente nei momenti di dialogo, soprattutto quando dovrete approcciarvi, relazionarvi o influenzare le persone con cui andrete ad interagire e parlare.
Una volta stabilita la vostra identità, Barrett, un membro del gruppo chiamato Constellation, si presenterà a voi e, senza indugiare più del dovuto, vi metterà subito al comando di una nave insieme al misterioso manufatto e vi indirizzerà verso Nuova Atlantide, dove incontrerete il resto dei membri della Loggia.
Capirete sin da subito di essere considerato come una sorta di Prescelto, specialmente dal momento in cui comprenderete che non tutti sono grado di avere visioni uniche quando si interagisce con gli artefatti, ed alla stessa velocità intuirete che quindi spetterà a voi essere colui che avrà il compito di trovarli tutti. Ogni artefatto che scoverete vi avvicinerà sempre di più al nucleo della storia di Starfield, vero punto di forza del titolo. Bethesda ha realizzato qualcosa di veramente speciale ed il senso di grandezza ed epicità si sente in maniera imponente ad ogni colpo di scena, ad ogni svolta della trama e ad ogni decisione straziante che dovrete prendere durante l’avventura.
Questa è la missione principale, nulla di veramente impossibile da portare a termine – penserete –, se non fosse che, quasi sicuramente, non appena usciti dalla Loggia, il quartier generale della Constellation, sarete così impegnati a fare letteralmente tutto quello che il gioco vi concede di fare, che potrebbe passare un po’ di tempo prima che voi riusciate a portare a termine proprio la trama principale.
Ho passato le mie prime ore di gioco a cercare oggetti, sparare, chiacchierare o saccheggiare chiunque mi si presentasse davanti; perché il vero divertimento inizia una volta che vi troverete liberi nel mondo.
Volete essere un ranger, un ufficiale delle forze dell’ordine o un pirata? Potete farlo! Come? Con le missioni principali delle fazioni, altro punto di forza di Starfield. Nell’atto di apertura potrete unirvi ad uno o più di questi gruppi, molto importanti nell’ecosistema del mondo di gioco. Ognuna di queste fazioni ha le proprie storie epiche missioni uniche che rivaleggiano attivamente con la trama principale di Starfield.
La decisione di Bethesda di dare alle fazioni lo stesso risalto e la stessa importanza della trama principale consentirà ad ognuno di voi di creare la propria storia, con il risultato che molto probabilmente due giocatori impegnati da molte ore nella propria campagna, si potrebbero ritrovare ad aver vissuto un’esperienza completamente diversa a seconda delle missioni secondarie e di fazione che hanno deciso di perseguire.
Ogni missione e interazione con i personaggi sembra così ben pensata che anche i compiti più banali, dalla riscossione dei debiti, all’interrogatorio della gente del posto per ottenere informazioni su un obiettivo, sembrano sempre freschi ed avvincenti. Uno dei miei aspetti preferiti di Starfield è proprio il modo in cui Bethesda ha pensato ed implementato le missioni secondarie. A differenza di altri giochi di ruolo, vi sentirete davvero come se steste trovando organicamente queste missioni, semplicemente esplorando. Potrete tranquillamente imbattervi in una missione casuale camminando accanto ad un gruppo di NPC mentre parlano tra di loro o, addirittura – come accaduto a me – è possibile avviarne una mentre si passa accanto ad una radio che trasmette una semplice pubblicità. Le missioni secondarie iniziano quando meno ve lo aspettate.
Ogni storia, ogni missione, ogni conversazione è preziosa e sentirete la passione e l’amore che gli scrittori hanno messo nel creare situazioni incredibili in questa galassia.
Come già detto in precedenza, la vostra storia prenderà la forma proprio dal vostro stile di gioco; proprio per questo motivo Starfield è dotato di un sistema completo di alberi delle abilità suddiviso in cinque categorie uniche: fisica, sociale, combattimento, scienza e tecnologia. In totale vi sono 82 competenze in cui potrete investire i vostri punti abilità, conseguiti al passaggio di livello del personaggio in queste categorie.
Il sistema di abilità di Starfield è una delle mie parti preferite della produzione e, a mio avviso, è stato creato e pensato in maniera molto intelligente dagli sviluppatori. Potrete acquisire abilità nell’ordine che più vi aggrada e alcune di esse sbloccheranno persino nuove meccaniche. L’abilità furtiva vi fornisce un indicatore di rilevamento per aiutarvi nell’imboscamento, mentre l’abilità di mira vi consente di utilizzare l’armamentario della vostra nave per attaccare direttamente singole parti di una nemica. Non esiste un limite di livello, quindi tecnicamente potreste diventare maestri in tutto, ma vi ci vorrà veramente molto tempo.
Già dal primo scontro a fuoco è subito chiaro quanto gli sviluppatori abbiano lavorato molto al gunplay ed al feeling delle armi da fuoco. Ogni arma ha il suo stile unico, una gamma di rarità e ognuna di essa può essere personalizzata con una serie di modifiche che cambiano notevolmente le loro prestazioni. Se a questo poi si aggiungono le abilità sbloccabili che consentono di combattere in scivolata o infliggere più danni con dei particolari tipi di armi, alla fine si raggiungerà un sistema di combattimento eccellente e completo.
Altra aggiunta ben pensata è l’uso del Boost Pack, specialmente sui pianeti dove dovrete combattere in assenza di gravità, cambiando totalmente le regole di approccio alla battaglia. Se giocate a livello di difficoltà basso, potreste avere come la sensazione che la maggior parte degli scontri a fuoco finiscano per essere solamente sventagliate di proiettili contro i nemici, cercando di rimanere in vita usando a ripetizione medikit.
Ciò diventa davvero evidente nei combattimenti contro i boss, in cui il nemico praticamente sembra un normale NPC, solo con più salute.
Quindi il mio consiglio è di cominciare l’avventura a livello di difficoltà Difficile.
Tuttavia in Starfield il combattimento non riguarda solo gli scontri a fuoco sui pianeti, poiché gran parte del gioco prevede anche epici combattimenti tra astronavi nello spazio. Sarò onesto, sono rimasto sorpreso dalla robustezza e dal divertimento di questa meccanica. La maggior parte delle navi è dotata di diversi indicatori come missili, motori e scudi. Mentre si è impegnati in uno scontro con un’altra nave, sarete responsabili del bilanciamento dell’energia di ciascuno di questi indicatori.
Avrete la possibilità di volare in giro per ore e ore, abbattendo altre navi e diventando il pirata più malvagio e temuto della galassia. Bethesda ha aggiunto anche un po’ di pepe al tutto creando un sistema di contrabbando divertente. Non solo potrete andare in giro a razziare altre navi nello spazio, ma potrete anche introdurre di nascosto oggetti illegali sui pianeti per venderli al mercato nero. Più facile a dirsi che a farsi, visto che la vostra nave verrà sempre scansionata dalle forze dell’ordine appena entrerete nell’orbita del pianeta e poco prima dell’atterraggio.
Un altro punto a favore di Starfield è l’enorme varietà di astronavi che volano attraverso la galassia, ed il fatto che siano così diverse una dall’altra e personalizzabili da cima a fondo vi porteranno quasi sicuramente ad investire la maggior parte dei vostri punti abilità nella loro progettazione, in modo da poter creare la nave dei sogni. Costruire la propria nave può inizialmente essere traumatizzante proprio per la presenza di tante opzioni, ma una volta presa confidenza con l’editor diventa tutto molto semplice. Potrete costruirne una partendo da zero, selezionando i motori, le armi, la disposizione interna, il carrello di atterraggio, la cabina di pilotaggio, la stiva e persino i componenti aggiuntivi cosmetici. Se potete pensarlo, potete costruirlo, purché abbiate tanto tempo a disposizione e abbastanza crediti da spendere.
È davvero meraviglioso e gratificante vedere la propria nave sulla piattaforma di atterraggio, poterne apprezzare la bellezza e le dimensioni prima di mettersi ai comandi e prendere il volo.
Il sistema gemello della costruzione navale sono gli avamposti, meccanica altrettanto impegnativa e che richiede un investimento di tempo ancora maggiore a causa della quantità elevata di requisiti di materiali indispensabili per costruire ciascuna struttura.
Forgiare un avamposto in grado di ospitare i membri dell’equipaggio mentre si raccolgono risorse dal pianeta non è un’impresa casuale, né tanto meno semplice, però il tempo che investirete nella creazione sarà gratificante a lungo termine poiché non solo accelererà il futuro processo di raccolta delle risorse, ma servirà come base di atterraggio/decollo aggiuntiva.
Starfield non è come gli altri titoli ambientati nello spazio. Ci sarà ovviamente un intero universo da esplorare, ma qui lo spazio è in realtà suddiviso in tanti piccoli pezzi. Non farete volare la vostra nave dall’orbita fino al pianeta in un infinito viaggio no-stop e non potrete nemmeno usarla per spostarvi sul pianeta una volta atterrati.
Starfield abbraccia il viaggio rapido come nessun altro titolo e, sebbene inizialmente possa non essere apprezzata come meccanica, si capirà ben presto che la scelta fatta dagli sviluppatori è studiata per rendere tutto più veloce e frenetico, vista la quantità incredibile di attività da fare. L’attenzione è più su ciò che farete su ciascun pianeta (esplorazione, scansione, scontri a fuoco e saccheggio) piuttosto che sull’esperienza di viaggiare tra ognuno di esso.
Oltre ai pianeti abitati e con città magistralmente disegnate e vive, ci sono migliaia di mondi diversi da esplorare, ma molti di questi sono un po’ vuoti, però comunque utili per raccogliere risorse in caso di necessità o per portare al termine qualche missione secondaria. Potrete viaggiare velocemente da un pianeta all’altro, da un sistema solare all’altro e verso diverse posizioni del pianeta. E fortunatamente potrete tornare velocemente alla vostra nave da qualsiasi punto del mondo in cui vi trovate.
Sebbene abbiate la possibilità di prendervi il tempo per tracciare il vostro percorso durante le missioni, il gioco include una pratica e semplicissima meccanica che vi consente di saltare sulla nave, richiamare la missione dall’apposito registro ed arrivare direttamente al vostro obiettivo (ovviamente se rientra nel il raggio d’azione dei limiti di carburante della vostra nave). In caso contrario, sarete costretti a pianificare una serie di salti più brevi per raggiungere la vostra destinazione.
Dal punto di vista estetico e visivo Starfield è assolutamente stupendo e, per quanto alcuni possano essere delusi dei 30 fps di Series X, non mi ha mai veramente offuscato quell’effetto WOW che puntualmente avevo quando mi trovavo di fronte uno scenario mozzafiato mentre esploravo le dozzine di pianeti presenti al suo interno.
Sia che stessi risalendo un semplice ammasso roccioso per scattare una foto con l’ottimo photo mode presente nel gioco, sia che stessi correndo velocemente dalla mia nave alla base di ricerca abbandonata per poter sopravvivere alle temperature tremendamente basse di qualche luna ghiacciata, ogni corpo celeste aveva il proprio fascino ed è stato impossibile non rimanere impressionati da tanta bellezza.
Ogni nuovo pianeta che visiterete offrirà sempre scoperte uniche che aiuteranno a comprendere meglio la natura della galassia stessa. Inoltre, le principali città sono tutte molto belle ed ognuna di essa ha il proprio stile unico, emanando una personalità distinta che la si apprende sempre di più ad ogni visita. Potete sentire a pelle la netta differenza tra le vie della città ammiraglia delle Colonie Unite, Nuova Atlantide, e i pericolosi bassifondi e i vicoli della colorata città infestata dalla droga di Neon City.
Unica piccola nota dolente è la presenza di alcune piccole carenze visive riguardo ai modelli dei singoli personaggi, in particolare le animazioni facciali, che fanno sembrare ognuno di essi privo di qualsivoglia emozione.
Ovviamente in una produzione di questa portata è praticamente impossibile non imbattersi in problemi tecnici o scelte totalmente rivedibili degli sviluppatori. Il primo enorme problema è la totale assenza di mappe a cui fare riferimento quando si è con i piedi per terra. Tutto ciò che si può avere quando si è a spasso sui pianeti è una visualizzazione estremamente dettagliata che mostra grandi punti di interesse, come i numerosi posti di ricerca e di estrazione abbandonati e dove predoni e robot aspettano di essere uccisi o saccheggiati. All’interno di una città non vi è nulla che possa guidarvi oltre alle insegne dei negozi e agli elenchi di solo testo che vi dicono in quale distretto si trovano, ma non la posizione esatta.
Il secondo enorme problema è l’interfaccia dei menu. È veramente irritante dover accedere a due sotto-menu, se non addirittura tre, per poter effettuare un’azione o avere la possibilità di scegliere la prossima destinazione di viaggio. Come nei precedenti titoli Bethesda, Starfield è un’opera che prevede la gestione dell’inventario e, puntualmente, anche stavolta sono riusciti a creare un sistema incredibilmente pessimo.
E qui arriviamo al terzo ed ultimo problema di Starfield. Per evitare di sovraccaricarvi troppo di materiali ed oggetti, sarete costantemente costretti a trasferire le vostre armi, le tute spaziali e tutto quello che avrete raccolto e saccheggiato nei posti più impensabili: darli in custodia al vostro compagno o lasciarli nella stiva della vostra nave. Vi ritroverete a scaricare oggetti alla cieca finché non si riceve un messaggio che dirà che il destinatario o la stiva è al limite. Irritante, e speriamo si possa provvedere con una futura patch.
Proprio questi problemi, anche se piccoli, mi impediscono di dare a Starfield un voto eccellente.
L’avventura di Starfield non finirà dopo aver portato a compimento la storia principale: conclusa la missione finale, avrete la possibilità di restare nella galassia ed esplorare ulteriormente, oppure resettare l’intero l’universo ed iniziare il gioco, per lo più da capo, dove manterrete il vostro livello di esperienza e avrete ancora le stesse abilità e poteri. Perderete tuttavia le vostre navi, il carico, il denaro, le armi e l’inventario.
In questa nuova modalità avrete la possibilità di saltare le missioni della storia principale, ma tutto il resto verrà ripristinato. Avrete un nuovo inizio per quanto riguarda le fazioni, e tutte le missioni secondarie saranno nuovamente disponibili. Anche le vostre relazioni con tutti i membri della Constellation verranno ripristinate, inclusa qualsiasi storia d’amore. Detto questo, non aggiungerò altro per non spoilerare nulla.
CONCLUSIONI
Overall
-
GRAFICA - 9/10
9/10
-
GAMEPLAY - 9/10
9/10
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AUDIO - 9/10
9/10
-
LONGEVITÀ - 9/10
9/10
IN SINTESI
Starfield è un titolo mastodontico e monumentale che stupisce e diverte per la sua portata e profondità e che offre una quantità infinita di ore di gioco.
Starfield vi regala un’enorme galassia da esplorare, una corposa quantità di contenuti interessanti, personaggi ben scritti (ma senza espressioni facciali) e ottime meccaniche che spingono il genere in nuove direzioni. Ovviamente non è esente da problemi tecnici come la presenza di alcuni bug e l’interfaccia dei menu, ma comunque nulla che possa danneggiare la godibilità del titolo.
Starfield non è un Fallout o uno Skyrim migliorato, ma è in tutto e per tutto quel salto generazionale e qualitativo che i fan di Bethesda desideravano e aspettavano da anni. Ogni pianeta è unico, alcuni pieni di vita ed altri meno, con biomi sempre diversi e bellissimi colori. E i vari sistemi stellari lasciano sempre senza fiato ogni volta che si esplorano. I ritardi nello sviluppo sono valsi assolutamente la pena.
Starfield è il gioco più raffinato che Bethesda abbia mai pubblicato.
Classe 1977, cittadino romano e giramondo.
Videogiocatore da sempre.