Super Mario Bros. il Film – Considerazioni finali
Il film targato Nintendo ed Illumination Entertainment sarà riuscito a conquistarmi?
Grazie a Super Mario Bros. il Film – mi tocca ammetterlo – ho finalmente rotto quel digiuno con il cinema che durava oramai da troppo tempo. Complice opere susseguitesi in sala che non han destato in me interesse; impegni vari che non mi han permesso di godermi una due giorni dedicata al trentacinquesimo anniversario di Akira; e ad un Decision to Leave che qui dalle mie parti non è stato – ahimè – proiettato.
Insomma…
Mancavo all’appuntamento da troppo tempo e il tie-in (al contrario, per come lo intendo io), prodotto da Nintendo ed Illumination Entertainment, mi sembrava l’occasione più consona per tornare a respirare vibre ormai sopite. Che poi – detto sinceramente -, non ho mai creduto che questa nuova trasposizione cinematografica dedicata ad un’icona videoludica così importante, potesse sciaguratamente mancare il bersaglio. Forse perché ad accompagnarne la produzione vi è stata la supervisione del buon Shigeru Miyamoto; ma anche perché i ragazzotti che si destreggiano all’interno della Universal Pictures raramente mi han deluso con i loro lungometraggi animati. Comunque la si metta, le sensazioni che mi avevano lasciato i vari trailer fin lì visti, mi avevano già ampiamente rasserenato sulla bontà dell’operato e rassicurato non poco.
Ma sono strasicuro di non essere stato il solo.
E così, con il giusto pizzico di diffidenza che da sempre mi accompagna e armato di una bustina di Brufen 400 (intento a placare il mal di testa lancinante che avevo), sono andato alla prima del film; accompagnato dalla mia dolce metà.
Giunto dinnanzi alla biglietteria però, ho subito cercato di capire se vi fosse o meno qualche gadget in omaggio con la prenotazione del biglietto (come avvenuto ad esempio con Alita); salvo scoprire successivamente che per ricevere una locandina del film numerata (copia 938/5000) e un bicchiere a tema, dovevo sborsare ulteriori 8,50 € di pietanze per accaparrarmi un “Menù Mario”. Potevo dunque non assecondare la mia smania di collezionismo senza maledire Nintendo attraverso i soliti luoghi comune del: mannaggia a chi t’è muart’? Ovvio che no; altrimenti mi sarebbe bruciato il culo per tutta la durata della proiezione e me ne sarei pentito a vita, anche solo per non essermi portato a casa un ricordino di tale giornata (pagato profumatamente, s’intende).
Che poi per carità, si scherza, eh…
Però mi è parsa un’analogia evidente (nonché un assist ben servito), con la politica dei prezzi adottata dalla software house nipponica; che da sempre è oggetto di discussione.
E minchia se mi son sentito subito a casa!
Giunti quindi alla nostra postazione, e dopo essersi sorbiti il solito quarticello d’ora di pubblicità discutibili, la magia dell’evento ha iniziato a prendere forma.
L’ha fatto dapprima con quel logo a noi tanto caro, accompagnato dal suo solito jingle che riecheggia in loop nella nostra memoria e, successivamente, attraverso un’animazione certosina che rispetta le radici del noto idraulico italiano.
Non mi dilungo certo nel raccontarvi la storia messa in scena da Super Mario Bros. il Film, che dovrebbe ormai esser cosa nota, ma di come questa venga trasmessa allo spettatore; giovane o meno giovane che sia. Perché esattamente come ogni opera Nintendo che si rispetti, questa trasposizione vanta quel perfetto mix di idee e trovate che da sempre riesce a scaldare i cuori di chi le gioca; rendendo sempre più sottile quella linea che separa grandi e piccini, e che è capace di mettere d’accordo tutti (o quasi). Perché se è vero che di detrattori ne stiamo pieni, e altresì vero che solo accettando ciò che siamo realmente saremo in grado di apprezzarne ogni sfumatura. C’è questa costante ricerca del voler bruciare le tappe da parte di ognuno di noi d’altronde, che spesso siamo costretti ad accantonare i nostri sentimenti per avere un approccio più diretto e meno romantico; come se tutto ciò che venisse dal cuore fosse motivo di distrazione. Vuoi perché la vita scorre inesorabile e perlopiù ce lo implica, vuoi perché pensiamo (forse inconsciamente), che le opere mature siano altre; ma che spesso mandano a farsi fottere l’immaginazione.
Eppure, se leggiamo tra le righe di un film come questo, che viene etichettato dai più come un qualcosa che non ha chissà quali pretese e considerato addirittura frivolo, scorgiamo un’anima pura. Un’anima che si palesa nella determinazione di Mario; nelle paure di Luigi; nel coraggio di Toad; nelle responsabilità che gravano sulla principessa Peach; nella spocchia incontrollata di Donkey Kong; e che sfocia fiero nel ricorrente tema della famiglia. Che ne fa da collante e che resta lì, sullo sfondo, trattato in maniera delicata senza mai risultare ridondante; incastrato perfettamente tra un momento di pura ilarità e scene più movimentate, pregne di azione.
Un viaggio genuino nel Regno dei Funghi insomma, per ritrovarsi al cospetto del potente Bowser, che riesce a mantenere costantemente vivo l’interesse e fa luce persino sulla genesi di alcuni protagonisti; con piccoli dettagli che espandono l’immaginario partorito dalla mente di Miyamoto-san. Il tutto condito dall’uso sapiente di una rappresentazione che rimodella in parte le sembianze di ognuno di questi – adattandoli allo stile tipico di Illumination -, ma che non ne snatura affatto il loro carisma, andando invece ad amplificarlo. Vederli in movimento inoltre, è una gioia per gli occhi e certifica l’ottimo lavoro svolto da parte del team per quanto concerne le animazioni e non solo; gli scenari infatti sono stati ridisegnati in larga parte e, nonostante la loro varietà, risultano pure ben amalgamati tra di loro. Durante la visione infatti, non potevo far a meno di notare l’amalgama raggiunta da tutto quell’insieme di elementi che mi han catapultato in un tripudio audiovisivo senza precedenti; spinto anche dall’accompagnamento sonoro che ne proiettava i temi iconici del brand, e capace di prendersi persino alcune licenze, tali, da lasciar spazio a diversi brani famosi come: Take On Me, eseguito della pop-band a-ha.
I particolari che più mi hanno entusiasmato però, sono da ricercare nella messa in scena di ogni elemento caratteristico di Super Mario. Se per uno spettatore poco avvezzo ai videogiochi della serie molti dettagli potrebbero finire in secondo piano, per chi, come me, ha familiarità con il platform per antonomasia (più tutte le sue numerose trasposizioni), la musica cambia; eccome se cambia. Scovare ogni easter egg presente al suo interno sarà come una sorta di divertimento aggiunto, e non vi basterà certo un’unica visione per capire quanto profonde siano le radici di questo film. Tutto è stato pensato e studiato a tavolino, e si vede: con quella minuziosità e voglia di non tralasciare nulla. Persino le varie scene che si susseguono hanno senso di esistere e non vengono buttate lì per caso (come fossero un tributo), e sarà proprio ciò, quello che più vi sorprenderà; vedere Mario & Co. sfrecciare con i go-kart o utilizzare i vari potenziamenti offerti dai funghi non ha prezzo.
Merito anche di una regia che si rivela all’altezza e che con il suo montaggio, le sue inquadrature e la sua direzione artistica, saprà tenervi incollati allo schermo per tutta la durata di Super Mario Bros. il Film.
Per concludere quindi, questa nuova trasposizione cinematografica avallata da Nintendo è la giusta via da perseguire, per far si che altri prodotti simili possano approdare in sala sotto una nuova veste. Forse, esattamente come successo con i film di Sonic, manca quel guizzo finale che lo farebbe entrare di diritto nell’Olimpo dei capolavori, ma alla fine va più che bene così; e sinceramente è difficile pensare che ci si potesse spingere oltre. Inoltre credo che con il doppiaggio originale l’opera ne guadagni di profondità fino a farmelo apprezzare ulteriormente; e non che non mi sia piaciuta la localizzazione, anzi. Dico solo che alcuni riarrangiamenti non mi sono sembrati particolarmente brillanti e, pertanto, resto curioso di capire com’è gustarselo in inglese quando uscirà in home-video.
Parliamo, in ogni caso, di un primo esperimento; più che riuscito, e che ha soddisfatto ampiamente le mie già grandi aspettative, aggiungerei.
Vediamo però, da qui in avanti, cosa ci riserverà il futuro dei brand tragati Nintendo; se si continuerà ad espandere l’universo dell’italico idraulico o se assisteremo all’approdo di altre proprietà intellettuali quali Zelda, ecc…
In ogni caso non posso che consigliarvene la visione.
Andate al cinema e riscopritevi; ora!
Let’s go!
“Non vuoi niente. Non credi in niente. Il futuro è il tempo che ti rimane prima di finire un videogioco. Non credi nella vita dopo la morte e hai poca fiducia nella vita in generale. L’unica cosa che sai per certo è che non vuoi le stesse cose dei tuoi genitori.”