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The Company Man – Recensione

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4.3
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Forust Studio ci porta nel mondo del lavoro con The Company Man e le sue trovate atipiche e originali. Disponibile ora per Nintendo Switch e Steam

Il mondo del lavoro -si sa- è un continuo scenario di lotte interne dove spesso si ricorre ad ogni mezzo e a gesti meschini per raggiungere una posizione di rilievo e ben retribuita (specie se in una grande realtà). Siete tutti d’accordo?  Beh… ad ogni modo pensatela come meglio credete ma sappiate che è proprio su questo argomento che The Company Man fa leva sin dalle prime battute, ricamandovi sopra una trama che darà il là alla vostra assurda scalata di potere; proprio da quando il nuovo subentrato, Jim, seduto scomodamente alla sua nuova scrivania inizierà a fantasticare su una sua possibile promozione a CEO di un’azienda che produce acqua minerale.

Forust Studio in collaborazione con il publisher Radianity ci porta quindi a intraprendere un viaggio all’interno di questo mondo che rende perlopiù prigionieri e schiavi chi non ha ambizione e non è disposto a rischiare tutto (anche il proprio posto), con un gioco che unisce una grafica deliziosa a sezioni di platforming e combattimenti in puro stile hack ‘n’ slash.

Attraverso quelli che sono i pensieri di Jim e le figure di rilievo all’interno di questa società perciò, imparerete quanto si può essere disposti a mettere da parte i propri principi e a far di tutto pur di garantirsi un posto altolocato.

La vostra scalata inizierà dal basso, ma veramente dal basso, in quello che di fatto viene definito come un sistema piramidale, dove voi non sarete altro che l’ultima ruota del carro. Il gioco sarà infatti ambientato all’interno della suddetta azienda, in un palazzo alto sette piani (che corrispondono ai sette livelli presenti nel titolo) e così suddiviso: assistenza clienti, risorse umane, contabilità e via discorrendo. Ognuno di questi avrà la propria identità ben definita sia nell’estetica dello scenario che nei nemici presenti, fattore questo che conferisce a The Company Man una discreta varietà e che sarà capace di strapparvi numerosi sorrisi.

Questo perché ogni nemico corrisponde spesso ad una mansione svolta all’interno dei relativi reparti e perché nell’eventuale livello che affronterete, saranno altresì presenti elementi che rimandano a quest’ultimo, donando così una freschezza e un’unicità al titolo che di rado si vedono in progetti di questo stampo. Tutto condito da una grafica 2D curata, dal forte impatto e dalle animazioni stupende (salvo un paio di collisioni), nonché da quella sensazione che viene trasmessa al giocatore e che spinge a farvi divorare il titolo tutto d’un fiato. Difatti non parliamo di un qualcosa di particolarmente longevo ma di un’avventura piuttosto frenetica (forse per via dei numerosi caffé a cui Jim fa fede dato lo stress che lo attanaglia), e che finirete in quattro/cinque ore massimo a seconda del tasso di sfida che sceglierete; il tempo necessario insomma a lasciarvi un bel ricordo prima che questo possa scadere nella monotonia.

The Company Man

D’altronde se sotto diversi aspetti The Company Man riesce a spiccare e a farsi voler bene anche grazie alla sua frenesia, da un lato mi rattrista un po l’aver appreso che sotto l’aspetto ludico qualcosa viene meno. Oltre che a compiere azioni come salti e scatti in orizzontale per raggiungere le piattaforme sopraelevate o schivare, Jim sarà dotato infatti di un’unica arma (la propria tastiera), con cui sarà in grado di sferrare fendenti e lanciare email per silurare i dipendenti di questa grande realtà. Attacchi corpo a corpo e a lunga gittata quindi -come avrete dedotto- saranno all’ordine del giorno.

Il problema risiede nel fatto che i colpi da fuoco (salvo alcune occasioni come i combattimenti con i boss di fine livello), non sembrano essere realmente utili o indispensabili, spingendovi quindi ad utilizzare quasi sempre i primi per tutto l’arco della campagna. I fendenti scagliati a destra e a manca con la pressione di un unico tasto sono sufficienti a completare il gioco senza grossi patemi dunque, ma anche sotto questo aspetto emerge che forse, qualcosa in più, si poteva e doveva osare.

Non aiuta molto neanche il sistema di level-up adottato dagli sviluppatori, poiché si limita semplicemente a farvi spendere il denaro accumulato in potenziamenti per la salute e poco altro, il tutto nella costosa caffetteria posta nella hall centrale da cui avrete accesso ai vari piani.

Vi sono tante cose belle e piacevoli all’interno di The Company Man ed altre che non hanno trovato la loro massima espressione insomma, come alcuni elementi di puzzle solving e le musiche ad esempio; con quest’ultime che sono si belle ma forse un po troppo brevi nella loro composizione e tendono ad essere ridondanti nel corso di un livello. Fortunatamente come dicevo poc’anzi, tutto finisce prima che subentri la noia e la ripetitività, e in fin dei conti può andar bene così quando si tratta di una nuova IP. Magari con un eventuale seguito e una fan base più radicata gli sviluppatori potranno spingersi oltre e offrirci un’avventura più complessa e profonda, dando slancio a Jim e compagnia con un seguito che potrà fare tutti felici.

Certo è che su Nintendo Switch resta un gioco perfetto, che si presta magnificamente a partite mordi e fuggi o a quelle partite da vivere tutte d’un fiato. L’atmosfera c’è ed è quella delle migliori occasioni. Quelle occasioni che nonostante i difetti non puoi lasciarti scappare poiché regalano ricordi piacevoli e sono capaci di restarti dentro a lungo.

Visto il prezzo non esoso, consiglio di farlo vostro al più presto. Su Nintendo Switch o su PC attraverso Steam, insomma, giocatelo. Di certo non ve ne pentirete.

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CONCLUSIONI

Si può tranquillamente affermare che il team malese Forust Studio con The Company Man abbia fatto centro, creando una nuova IP dal sapore classico, frenetico e piacevole da giocare. Sicuramente alcuni difetti del gameplay potrebbero farsi sentire, ma il consiglio che mi sento di darvi è quello di concedere al titolo comunque una chance, d’altronde tutto termina prima che la ripetitività possa prendere il sopravvento. C’è qualcosa nell’avventura di Jim che trascende il videogioco stesso e trasporta in un mondo feroce e famelico come quello del lavoro, e che una volta provato non potrà lasciarvi indifferenti. Che sia la componente artistica, la naturalezza delle animazioni o la comicità di cui si avvale, sarà in grado di occupare nel vostro cuore un piccolo, ma significativo posticino.


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Gennaro Schiavelli

“Non vuoi niente. Non credi in niente. Il futuro è il tempo che ti rimane prima di finire un videogioco. Non credi nella vita dopo la morte e hai poca fiducia nella vita in generale. L’unica cosa che sai per certo è che non vuoi le stesse cose dei tuoi genitori.”