Hindsight 20/20: Wrath of the Raakshasa – Recensione
Il titolo di debutto dei Triple-I Games, Hindsight 20/20: Wrath of the Raakshasa, è un gioco action GDR dove le scelte sono il fulcro dell’avventura. Dove il fattore causa-effetto può cambiare radicalmente il corso del viaggio. Sulla carta un’idea molto interessante, che però non basta a mettere in secondo piano gli enormi problemi che purtroppo affliggono la produzione.
L’avventura inizia con la distruzione della città di Champaner attraverso l’attivazione di un’arma chiamata Triskati, creata dal leader dei Raakshasa, Sinha. Questo darà inizio ad un conflitto tra Champaner, città che apparentemente detesta la violenza, e i Raakshasa, molti dei quali sono ex cittadini di Champaner trasformati in una condizione contagiosa che provoca sete di sangue. Ed è qui che entra in gioco il protagonista del gioco, Jehan, un guerriero da un braccio solo che si ritrova a lottare per la sopravvivenza del suo regno.
Lo potrete fare seguendo i valori fondamentali dei suoi concittadini, rispettando la vita in tutte le sue forme, o scegliere la via del conflitto e della violenza. Prima di ogni battaglia, prenderete la decisione di impugnare un’asta stordente non letale per pacificare i nemici o una spada spietata per abbatterli definitivamente.
La capitale del regno, Champaner, ed i suoi abitanti passano da uno stato all’altro di disprezzo o accettazione per Jehan in base alle vostre scelte.
Come già detto in precedenza, l’idea di fondo di Hindsight 20/20: Wrath of the Raakshasa è molto buona, ma tra l’avere una idea interessante e creare un buon gioco costruito su di essa, non sempre riesce o porta a buoni risultati.
Il sistema di combattimento è uno dei peggiori mai visti nell’ultimo anno videoludico con poche varianti di attacchi, difficoltà quasi settata allo zero e missioni a dir poco ridicole. Passerete tutto il tempo a girare per l’enorme città alla ricerca di missioni da accettare che ogni volta consistono nell’entrare in stanze piene di nemici, abbatterli e prendere la chiave che porta allo stage successivo che consiste di nuovo nell’entrare in stanze piene di nemici, abbatterli e prendere la chiave che porta allo stage successivo che consiste di nuovo a…
Penso sia chiaro.
Ogni tanto ci saranno da affrontare anche dei boss che sono veramente semplici e privi di mordente. Hindsight 20/20 ha 10 finali diversi e quattro di questi non hanno assolutamente alcuna sovrapposizione. Ogni finale è accuratamente adattato alle scelte e alle azioni compiute in quel viaggio. E sbloccarli tutti garantisce pure trofei specifici.
Sotto l’aspetto grafico, Hindsight 20/20: Wrath of the Raakshasa lascia totalmente a desiderare: ambienti vuoti e poco colorati, nemici senza una minima caratterizzazione ed una IA scadente, mentre la musica e gli effetti sonori sono di basso profilo e del tutto dimenticabili.
VOTO: 4
CONCLUSIONI
Hindsight 20/20: Wrath of the Raakshasa è un gioco con una bella idea ed un potenziale enorme che però gli sviluppatori non sono riusciti a sfruttare nel migliore dei modi. Il titolo non diverte, non è bello da vedere né tantomeno da giocare. Stategli lontano.
Classe 1977, cittadino romano e giramondo.
Videogiocatore da sempre.