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Death’s Door: la dolcezza della morte – Recensione

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Che Devolver Digital sia da sempre etichettato come un publisher fuori dagli schemi è oramai risaputo. Death’s Door incarna perfettamente lo spirito dolce ma atipico a cui Acid Nerve ci aveva già abituati con Titan Souls. Annunciato durante lo scorso E3 2021, Death’s Door ci ha sin da subito incantati con il suo aspetto meravigliosamente cartoon e dalla sua natura action con telecamera isometrica, che rende il mondo di gioco un meraviglioso modellino da esplorare in lungo ed in largo abbandonando quindi la pixel art che tanto ci aveva fatto innamorare di Titan Souls.

Andiamo quindi a vedere se questo titolo che così ci aveva incuriosito è davvero all’altezza della situazione.

Deaths Door

In grandissima forma!

Non solo estetica, lo stile di Death’s Door si dirama soprattutto attraverso un gameplay “semplicemente complesso”; sembrerebbe un ossimoro, ma la questione è esattamente questa: il gameplay non è qualcosa di difficile dove ponderare strategie o tattiche come avviene nei souls like o negli action RPG. Tutto si basa su quattro punti comuni. Questi fattori sono: attacco veloce, schivata, attacco pesante ed infine l’attacco a distanza con arco, ognuno naturalmente affidato ad un proprio pulsante di input o, come accade per l’arco, con la pressione di due di essi. Ciò che davvero rende complesso il nostro vagare nel mondo di Death’s Door è lo studio dei moveset di boss e nemici, l’usare una determinata mossa in un tempo azzeccato e in un contesto consono ci permette di avanzare tra gli appostamenti nemici e gli ispiratissimi boss. Niente può essere preventivato se non si ha bene in mente il moveset del nemico che si sta per affrontare, minion semplice o boss che sia; errare e ricominciare da capo in questo titolo è più che fondamentale per comprendere appieno il da fare della battaglia e portare la pellaccia con annesse piume a casa.

Vogliamo però spendere due parole in più sull’arco: esso sfrutta una vera e propria risorsa di “mana” del personaggio. Ad ogni colpo andato a segno il titolo provvederà a ricompensarci con un punto magia per raggiungere un massimale di cinque (ad inizio gioco). Questi punti sono usati come frecce consumabili in battaglia e se restiamo a secco dovremo passare necessariamente all’attacco corpo a corpo, almeno per il tempo necessario di recuperare le “munizioni”.

Deaths Door

Non manca un sistema di potenziamento del personaggio. Facendoci largo tra il mondo e sconfiggendo i numerosi nemici, totalizzeremo un numero di anime che potremo poi spendere nella hub centrale in cambio di potenziamenti basati su: resistenza fisica, abilità arma bianca, velocità, abilità con arco. Naturalmente non può mancare una modesta varietà di armi primarie e secondarie da utilizzare in battaglia.

Il level design è intricato ma sempre facilmente leggibile e mai monotono o stancante ed in questo il fascino grafico aiuta non poco. Abbiamo avuto davvero il piacere di perderci nei livelli, esplorando ogni angolo di quel mondo affascinante ed onirico. Ogni esplorazione non è stata mai vana, tutto ha un senso intrinseco nel design del livello, offrendo quindi laute ricompensi con una moltitudine di tesori e segreti o shortcut che aiuteranno il giocatore a raggiungere punti altrimenti inaccessibili con velocità.

Deaths Door

Non solo tecnicismi

Ho parlato di piume? Sì, non avete letto male infatti in Death’s Door vestiremo i panni di un corvo, uno come tantissimi altri tutti uguali, terribilmente uguali. La monotonia del nostro lavoro si basa nell’accumulare anime aprendo “porte” verso gli altri mondi e compiere la nostra ordinaria e routine. Se credete che il mondo dell’aldilà sia fatto di creature celestiali o paranormali dobbiamo darvi una brutta notizia. In Death’s Door l’aldilà è caratterizzato come un’ufficio di collocamento, dove la burocrazia e splendide palette in scala di grigi dominano le scene. Un tono quasi comico, quindi, che tende ad umanizzare un mondo che nelle credenze popolari sembra invece qualcosa di davvero distante dalla nostra civiltà.

Un mondo onirico che incontra un’ umanizzazione di un contesto civile e storico e rappresenta a fondo la nostra società moderna in uno stile unico e mai banale.

Il charater design dei nemici e dei personaggi comprimari hanno reference davvero interessanti che pongono le basi dalle culture più svariate: si parte dalla cultura nordica del nord Europa, passando per quella mediorientale ed indiana, sfociando poi in quella appartenente all’estremo Oriente ed al sud est asiatico. I boss sono caratterizzati in maniera eccelsa rimanendo coerenti non solo nello stile grafico ma anche nel moveset e nelle animazioni che li rendono unici ed iconici, con diverse citazioni di carattere estetico al mondo dl cinema d’animazione ed a quello videoludico.

Ogni riferimento grafico all’interno del titolo ha una fonte culturale solida e riscontrabile, apprezziamo quindi la varietà e la ricerca che il team ha voluto apportare al prodotto, risultando quindi atipico ma nel contempo unico nel suo genere, in un universo di indie davvero vasto, spiccando quindi tra i più interessanti del 2021.

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VOTO: 9

CONCLUSIONI

Death’s Door è un titolo che consigliamo con il cuore a chiunque avesse un minimo di titubanza sull’acquisto. Lo trovate in esclusiva Xbox e PC al prezzo di 19,99€ al lancio avvenuto il 20 luglio 2021. Una produzione, questa, dove si percepisce un’amore ed una minuziosità che pochi titoli indipendenti possono offrire.


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Lorenzo Longoni

È un collezionista letteralmente ossessionato dai videogames. Il suo obiettivo è diventare un po' l’Alberto Angela e un po’ la Chiara Ferragni del mondo videoludico. Sogna in futuro di combinare il lavoro di giornalista e divulgatore a quello di sviluppatore.