Blue Fire – Recensione di un platform-adventure old style su Nintendo Switch
Blue Fire è il tipo di gioco che cattura subito l’attenzione perché ricorda molto in modo abbastanza evidente The Legend of Zelda. Gli stessi sviluppatori, ROBI Studios, non hanno mai negato che la loro prima forte ispirazione provenga proprio dai vecchi titoli di avventura usciti in passato sulle console Nintendo. La parte più difficile nel creare questo tipo di gioco è assicurarsi che, oltre ad essere divertente, abbia anche una propria identità e fortunatamente Blue Fire riesce nell’impresa, creando un’ottima avventura ricca di azione.
Nel gioco vestirete i panni di un guerriero senza nome che si risveglia all’interno di una provetta. Guardandovi intorno capirete subito che non siete i primi guerrieri creati: centinaia di cadaveri scartati sono sparsi nella camera con le stesse vesti di quelli che indossate. L’avventura inizia a Penumbra, un enorme regno fluttuante nel cielo che ospita il luogo di riposo degli dei. In passato era un luogo luminoso e vivace, ma ora devastato e conquistato dalle ombre. I misteri su chi siete e sul vostro destino verranno svelati mano a mano che si va avanti a giocare.
Come già detto in precedenza, la storia di Blue Fire ricorda molto The Legend of Zelda, con il risveglio del personaggio principale pronto a raggiungere il suo arduo scopo di trovare e salvare una regina. Come in The Legend of Zelda anche in Blue Fire dovrete trovare e visitare dei templi, tutti ricchi di puzzle e obiettivi ma, a differenza del famoso titolo ambientato nel mondo di Hyrule, questa volta dovrete affrontare anche sessioni platform molto divertenti ed impegnative.
Il Tempio della Foresta, il Tempio dell’Acqua, il Tempio del Fuoco e molti altri, tutti pieni di Boss da affrontare e di oggetti da trovare per il proseguimento del vostro viaggio.
In Blue Fire ci sono un bel po’ di oggetti da collezionare: ci sarà una valuta principale, i minerali, che verranno utilizzati per sbloccare i punti di salvataggio e la maggior parte degli oggetti presso i commercianti. I frammenti d’ombra vengono raccolti sconfiggendo i nemici e usati per aumentare la vostra riserva di mana nei santuari. I minerali di grandi dimensioni come zaffiri e rubini possono essere venduti ai commercianti per grandi porzioni di minerale normale.
Durante l’avventura incontrerete una miriade di personaggi secondari, ognuno con la propria storia e personalità; alcuni vi chiederanno di trovare e raccogliere oggetti, altri vi sfideranno in varie prove. Questa meccanica risulta essere molto divertente e piacevole.
Purtroppo non tutto è perfetto. In fase di recensione ci siamo imbattuti in alcuni bug fastidiosi, come rimanere bloccati in un muro o fendenti di spada andati a segno, ma senza fare alcun danno al nemico oltre ad alcuni crash sulla schermata iniziale.
Restiamo con la speranza che questi piccoli problemi vengano risolti con delle patch, facendo diventare il titolo quasi perfetto.
Visivamente, Blue Fire è un po sottotono ed il comparto grafico risulta essere l’aspetto meno riuscito. Il design dei nemici lascia molto a desiderare e la visuale di gioco è parecchio ridotta, con gli oggetti ambientali che entrano ed escono dal campo visivo un po’ troppo spesso.
La colonna sonora è incredibile, con musiche melodiche mai banali e sempre in armonia con le fasi di gioco. I brani sono creati da Ariel Contreras-Esquivel che ha realizzato diversi titoli indipendenti in passato, ma il suo lavoro in questo particolare titolo è fantastico. I vari effetti sonori sono ben fatti. Lo scricchiolio dell’erba sotto i piedi, il clangore delle armi; ogni suono è ricreato alla perfezione.
CONCLUSIONI
Overall
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GRAFICA - 7/10
7/10
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GAMEPLAY - 8.5/10
8.5/10
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AUDIO - 7.5/10
7.5/10
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LONGEVITÀ - 7/10
7/10
IN SINTESI
Blue Fire è un fantastico mix delle migliori avventure d’azione e giochi platform della fine degli anni ’90 ed inizi del 2000. Il combat system non è spettacolare, ma le sessioni di platform ed il gameplay in generale sono una delizia. Nonostante una manciata di bug, Blue Fire offre un’esperienza meravigliosa che, anche prendendo spunto da altri titoli più blasonati, ha comunque molto da offrire. La colonna sonora è sorprendente e porta quelle vibrazioni piacevoli con dei brani strumentali che vanno dal giocoso, inquietante, all’epico combattimento contro i boss. Anche il sound design generale è davvero ben fatto.
Blue Fire merita di essere giocato e di sicuro non ne rimarrete delusi.
Classe 1977, cittadino romano e giramondo.
Videogiocatore da sempre.