Katamari Damacy Reroll – Recensione: Katamari of Love
Tanti anni fa, più o meno a metà generazione PlayStation 2, un giovane artista nemmeno trentenne riuscì a portare alla luce – non senza difficoltà – un’opera che ancora oggi rappresenta una delle esperienze più originali e bizzarre dell’intero panorama videoludico: lui è Keita Takahashi e la sua creatura porta il nome di Katamari Damacy.
Realizzato da Namco in appena un anno e mezzo con un budget di appena 100 milioni di yen (un decimo degli stanziamenti dell’epoca), il titolo pubblicato a marzo 2004 esclusivamente in Giappone e venduto a prezzo ridotto, rimase nella top 10 dei videogiochi più venduti per ben 9 settimane con oltre 100 mila copie vendute.
Dopo un risultato abbastanza discreto per una nuova IP, diverse richieste di pubblicazione del gioco nel mercato occidentale e una presentazione all’E3 di quell’anno, Namco ne annunciò il lancio anche in America qualche mese più tardi. Sfortunatamente in Europa e Australia non venne mai rilasciato perché considerato troppo strambo per questi mercati. Almeno fino a dicembre 2018, prima, e novembre 2020, poi, quando Bandai Namco ha deciso di riportare rispettivamente su PC, Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One lo storico titolo sotto forma di remastered.
The Moon and The Prince
Ma partiamo dal principio: cos’è Katamari Damacy? È uno stravagante puzzle game in cui il Principe, strana creatura di appena cinque centimetri, dovrà riformare tutte le stelle e i corpi celesti dell’universo che, in un momento di incoscienza, suo padre, il Re del Cosmo, ha distrutto, ad eccezione della Terra.
Per risolvere questo enorme guaio, il piccolo regale verrà mandato sul nostro pianeta a raccogliere quanti più oggetti possibili mediante l’utilizzo di una strana sfera, la katamari, che ha il potere di far appiccicare a sé qualsiasi cosa risulti più piccola del suo diametro, con l’obiettivo di trasformarla successivamente in una stella.
Parallelamente alle vicende della famiglia reale, un’altra storia ci verrà narrata con delle sequenze illustrate lungo il corso del gioco, ed è quella della famiglia Hoshino, partita in viaggio per assistere al volo spaziale del papà. La narrazione, nonostante sia un aspetto non importante ai fini dell’opera, è comunque ben inserita nel suo contesto folle.
Roll me in
La breve e assurda avventura del Principe, completabile in circa 10 ore, si sviluppa attraverso 21 livelli, distribuiti principalmente in quattro aree di notevole estensione: casa Takeda, Città Piccione, Isola Riccio di Mare e infine il mondo intero. Anche se possono sembrare poche, gli stage differiscono molto gli uni dagli altri, sia per la quantità enorme di oggetti (più di 1400) da poter raccoglie e la cura con cui sono disposti lungo i vari percorsi, sia per il fine gioco di prospettive in rapporto alle dimensioni della sfera su cui si basa il titolo.
Il nostro compito sarà quindi quello di portare le dimensioni della katamari alla grandezza richiesta dal Re del Cosmo entro un determinato limite di tempo, accumulando mano a mano oggetti sempre più grandi, facendola rotolare attraverso i vari livelli. Di tanto in tanto, tra le vari cose, potremo trovare anche dei piccoli regali, collezionabili contenenti accessori con cui potremo abbellire il minuto Principe.
Il sistema di controllo, a tratti incerto, è assegnato completamente ad entrambe le levette analogiche (a mo’ di carrarmato) e la telecamera, impossibile da controllare, è sempre posizionata dietro al protagonista. Inizialmente potrà sembrare ostico, ma basteranno 5-10 minuti pad alla mano per prenderci subito confidenza.
È presente anche una modalità due giocatori, ma è totalmente trascurabile.
Lonely Rolling Star
Katamari Damacy Reroll, oltre a un notevole miglioramento grafico generale, non aggiunge nulla di nuovo sul piano dei contenuti, rimanendo fedele alla divertente esperienza dell’originale versione PS2. Il design minimal e cubettoso dai suoi colori sgargianti, insieme ad una colonna sonora dalle molteplici influenze che vi rimarrà in testa già dal primo ascolto, ne hanno lasciato inalterato il fascino.
In sostanza è un’ottima remastered che fa il suo dovere, adatta sia a chi ha avuto modo di giocarlo sedici anni fa e ha voglia di rivivere le stesse emozioni, sia a chi vuole avvicinarsi alla serie per la prima volta, scoprendo un’esperienza che ancora oggi non ha eguali.
Per la realizzazione di questa recensione ci è stata fornita una chiave PS4 da Bandai Namco.
VOTO: 8,5
CONCLUSIONI
Katamari Damacy Reroll è un piacevole ritorno al passato, a quella concezione di game design old school non più tipica di questi tempi ed ormai difficilmente riscontrabile nelle produzioni odierne. Questa remastered mantiene inalterato il fascino dell’originale, presentando però un’ottimo miglioramento tecnico, ed è una fantastica occasione per mettere le mani su un prodotto folle e peculiare a cui magari non si è nemmeno abituati; per tutti coloro che invece lo hanno già giocato all’epoca, sedici anni or sono, si tratta del momento sicuramente più opportuno per rispolverare un grande classico dimenticato.
Campano, classe ’91, svezzato con SEGA e cresciuto con PlayStation. Adesso gioca principalmente su PC. Appassionato di puzzle e racing, predilige esperienze videoludiche uniche e particolari. Non sa bene come e perché sia finito qui, ma gli altri non sospettano ancora di nulla.