Assassin’s Creed III – #ricordivideoludici
2012, il 30 ottobre per l’esattezza. Ubisoft studiò per bene la data di lancio di Assassin’s Creed III in modo da farla coincidere a tavolino con le dicerie Maya e la fine del mondo che avrebbe dovuto spazzare via tutto il 21 o 12 dicembre dello stesso anno. Le vicende di Desmond Miles, quindi, continuando esattamente dallo scorso AC Revelations, si aprono proprio il 30 ottobre, lo stesso giorno in cui i giocatori hanno avuto modo di mettere le mani sul titolo per la prima volta. Bizzarro, non è vero? Abbastanza!
Ricordo tante cose di quel giorno, su tutte la pioggia. Come tanti altri ragazzi ho marinato la scuola e insieme a mia sorella mi sono fiondato al GameStop per ritirare la mia Join or Die Edition di Assassin’s Creed III, versione PlayStation 3. Pioveva tantissimo e la coda in negozio era talmente lunga che finì fuori dalla porta d’ingresso, direttamente sotto la pioggia. Cosa non si fa per ritirare la copia di un gioco tanto atteso? Niente, si è disposti a tutto! ?
Già che siamo in argomento, una piccola confessione: all’epoca affrontai questo viaggio da spettatore. Mi piaceva la saga degli assassini, non a caso avevo già completato un paio di volte il primo, in quel periodo, ma non mi ci chiusi mai del tutto; piuttosto mi sedevo accanto a mia sorella e la guardavo giocare. Ormai facevamo così da un paio d’anni… anzi, con Revelations, capitolo che include fasi di gioco anche con Altair e non solo con Ezio e Desmond, la cosa funzionò da morire: io impersonavo Altair e lei Ezio.
La scintilla scoppiò molto dopo, in un momento di stanca sia per la serie che per mia sorella. Fu come una specie di passaggio di testimone: lei smise di giocarci e io cominciai con insistenza. Oggi mi ritengo un grande appassionato della serie e, in occasione del lancio di Assassin’s Creed Valhalla (QUI una nostra live di quattro ore) avvenuto in questi giorni, non posso che ricordare con estrema positività il terzo capitolo, un gioco che, sia per Ubisoft che per la serie in sé, ha significato e significa tanto.
Assassin’s Creed III e gli AC di una volta
Come tutti i capitoli di Assassin’s Creed, compreso l’apprezzatissimo secondo capitolo, l’episodio di Connor ha dei difetti marcati, ma rimane un’esperienza narrativa che consiglio assolutamente di vivere. Un po’ come Metal Gear Solid 4, però, è roba per i fan, solo per loro! Quindi prima di giocarlo dovreste necessariamente recuperare gli altri capitoli.
Detto ciò, l’aria di rivoluzione che si respira dentro il gioco a causa del contesto storico affrontato, la si sente in realtà anche da fuori: Assassin’s Creed III apporta notevoli migliorie alla struttura già consolidata con la saga di Ezio, ampliando a dovere il parkour e spettacolarizzando i combattimenti. Ne esce fuori un titolo sicuramente bellissimo da guardare, ma poco impegnativo da giocare. Tra l’altro, volendo fare un paragone con gli attuali e il recente Valhalla, curioso il fatto che le cose si siano effettivamente invertite: oggi, AC è più bello da giocare e meno bello da guardare; le straordinarie coreografie di AC III o Unity sono scomparse cedendo il posto ad uno scheletro di gioco sicuramente più funzionale. Ad esser sincero, però, un po’ mi manca quell’effetto, e penso sia proprio merito di quella struttura se la saga ha raggiunto il successo che tutti conosciamo. Erano giochi semplici, terribilmente semplici, lo so, eppure capaci di ammaliare anche i non giocatori e gli hardcore gamer. Spero che un giorno Ubisoft riesca a raggiungere un perfetto bilanciamento: rivoglio un po’ di quell’AC, ma non voglio rinunciare del tutto alle recenti conquiste ludiche.
E voi, ragazzuoli? Apprezzate Assassin’s Creed III, oppure lo considerate parecchio sottotono? A voi la parola. Vi lascio con uno dei trailer più belli di sempre.
Appassionato di videogiochi sin dalla tenera età. Ha sempre avuto un occhio di riguardo verso i titoli fortemente story driven e tra i suoi giochi preferiti ci sono assolutamente la saga di Metal Gear Solid e The Last of Us.