DIRT 5 – Recensione: siete pronti a partire?!
Una delle serie automobilistiche che più ha portato freschezza nel mondo dei videogiochi è sicuramente Colin McRae che, con il suo aspetto realistico e simulativo, nel 1998 divenne famosa tra gli appassionati soprattutto grazie alla popolarità che ebbe l’omonimo pilota di rally in quegli anni. Di certo il rinnovarsi in questo ambito è stato sicuramente di casa se si pensa a Codemasters: portare l’esperienza avuta con la vecchia saga sotto un gusto più arcade come la serie Dirt è stata la chiave del successo. Andiamo quindi a vedere insieme come questo nuovissimo capitolo Dirt 5 si comporta sulla nuova generazione di PC e console ma, soprattutto, se è all’altezza delle aspettative dei fan più intransigenti. Mettetevi comodi ed allacciate le cinture; si parte!
Mettiamo in moto il divertimento!
La giocosità del titolo si fa largo a gomitate sugli occhi del giocatore: tutto è super colorato ed accompagnato da una UI davvero artistica così come anche il filmato introduttivo. Un piacere visivo che di certo non si ferma ai soli menu. I modelli sono realizzati a regola d’arte, per non parlare della varietà delle ambientazioni che contraddistinguono i tracciati (oltre 10), ognuna realizzata in maniera magistrale. La fluidità del gameplay rimane sempre molto stabile, soprattutto su PC; non si notano particolari cali di frame rate e tutto sembra scorrere davvero bene anche con tempo meteorologico dinamico e a settaggi grafici elevati.
Dirt 5, come i suoi predecessori, presenta molteplici modalità di gioco che arricchiscono a dismisura quel retrogusto arcade già citato in precedenza. Partiamo con la Carriera: nonostante la linearità il giocatore può buttarsi a capofitto in una propria storia che, attraverso le competizioni ed un commentary molto originale in stile talk show, ci introduce pian piano alla nostra scalata verso la gloria. In questi show avremo inoltre la possibilità di conoscere volti noti del mondo del rally con la partecipazione di diverse guest star automobilistiche non da poco. La modalità Carriera ha una longevità di circa 10-12 ore piene zeppe di obbiettivi peculiari grazie ai quali possiamo gareggiare con mezzi speciali o esclusivi. Naturalmente la nostra Carriera avrà anche una meccanica microeconomica: grazie al denaro guadagnato nelle corse avremmo la possibilità di acquistare e sbloccare ulteriori mezzi sempre più prestanti e scalare la nostra vetta della reputazione per guadagnarci nuovi finanziatori attraverso gli sponsor. Questi ultimi premieranno la fedeltà del pilota al brand e l’accesso ad attività esclusive per aumentare la reputazione e l’efficacia dello stesso sponsor.
Dove però Dirt 5 dà veramente il meglio di sé è nel comparto multiplayer con la possibilità di uno split screen locale fino a 4 giocatori a schermo (utilizzabile addirittura nella modalità Carriera). Oltretutto l’opportunità di un gioco a party riesce ad essere davvero divertente, rendendo tutto più competitivo tra amici, garantendo un’enorme stabilità nelle prestazioni, nonostante un alto accesso di utenti. L’ultima modalità, ma non meno importante, è quella Arcade. Qui si concentra la vera anima hardcore del titolo, riuscendo ad eccellere sotto ogni punto di vista. A venirci incontro c’è una buona dose di difficoltà graduale ed un’intelligenza artificiale davvero da applausi. Lavoro degno di nota è l’organizzazione delle prove: dalle semplici gare sino a prove a tempo con tutte le feature già sperimentate nella modalità Carriera come ad esempio il meteo dinamico.
L’editor dei tracciati è il fiore all’occhiello della community pulsante di Dirt 5. Non solo offre la possibilità di costruire passo dopo passo la pista come più ci aggrada, ma permette all’utente di renderla disponibile al mondo intero, condividendola in maniera semplice ed intuitiva. Come se non bastasse, a garantire un’interazione tra i giocatori c’è anche un sistema di like ed un algoritmo che esegue un refresh dei circuiti con più mi “mi piace”, verosimilmente ad un classico social network. Le categorie di gioco sono tre: Gate Crasher, Gymkhana e Smash Attack. Gate Crusher si concentra nelle prove su circuiti a tempo; in Gymkhana ritroviamo sfide a colpi di acrobazie, mentre con Smash Attack ci occuperemo della distruzione più totale degli ostacoli sul nostro percorso.
Piede sull’acceleratore
Dirt 5 si presenta come un prodotto completo sotto ogni punto di vista. Il motore di gioco conferisce una grafica davvero fotorealistica sia nei percorsi più classici che sotto variazioni metereologiche: dalle goccioline d’acqua sulla carrozzeria al fango che imbratta paraurti e minigonne. I circuiti danno una sensazione di realismo e di vera e propria “vita” davvero eccezionale, per non parlare dei danni sulle macchine; qualcosa di sbalorditivo. Gli effetti speciali sono memorabili ed il dinamismo ai margini delle piste coinvolgono l’occhio del giocatore immergendolo nell’azione con una credibilità che pochi titoli automobilistici riescono a mostrare. Ciò che ci ha fatto un po’ storcere il naso sono stati i pop up di asset mentre si gareggia ad alta velocità. Nel complesso lo si nota poco e l’impianto d’illuminazione fa il suo dovere, ma sono piccoli dettagli che di certo non possiamo trascurare.
La varietà delle vetture soddisfa non poco l’utenza. 60 veicoli pronti a sfamare qualsiasi palato: autovetture rally, auto super sport, vetture da sterrato e tanto altro. Unico neo è l’assenza di un vero e proprio cambiamento nello stile di guida tra una macchina e l’altra. Capiamoci, non vogliamo dire che non ci sia alcuna differenza, ma di certo avremmo gradito veri e propri approcci unici e non slittamento e manovrabilità come unica divergenza. D’altro canto la selezione base dei circuiti che il titolo propone sin da subito è altrettanto varia e soddisfacente con oltre ben 10 paesi e più di 100 tracciati tutti diversi. Insomma, un titolo colossale in quanto a forma e contenuti.
Un plauso va fatto anche al grande impianto sonoro di forte impatto: i motori ruggiscono alla perfezione, il tutto arricchito da una rockeggiante soundtrack che si sposa perfettamente con il mood del titolo. Il doppiaggio è un piacere che accompagna il giocatore con non poco trasporto durante la modalità Carriera, riuscendo sempre ad essere fresco e mai noioso o fastidioso da ascoltare.
8
CONLUSIONI
Dirt 5 è davvero il migliore capitolo della saga, portando un livello di qualità mai raggiunto prima dai ragazzi Codemasters. Riesce davvero a soddisfare tutti i gusti dei giocatori, sia in fatto di vetture che di tracciati, premiando una community viva e creators. Di certo Dirt 5 è un titolo che si presta in maniera ottimale anche con chi non ha mai avuto a che fare con giochi automobilistici di questo tipo, mostrandosi un’ottima occasione per avvicinarsi al brand. Un altro buon motivo per avvicinarsi a questo titolo è sicuramente l’arrivo sul mercato della next gen che, con Xbox Series X e PlayStation 5, farà risplendere Dirt come mai prima d’ora grazie all’arrivo della tecnologia RTX anche su console.
È un collezionista letteralmente ossessionato dai videogames. Il suo obiettivo è diventare un po’ l’Alberto Angela e un po’ la Chiara Ferragni del mondo videoludico. Sogna in futuro di combinare il lavoro di giornalista e divulgatore a quello di sviluppatore.